1. |
Sconvolgimi
01:40
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Sì, sì, come no!
Quale musica ascolti?
Quali film guardi?
A quali rischi ti esponi?
Sconvolgimi
Che macchina guidi?
Con che cibo ti sfami?
Qual è lo sport che segui?
Sconvolgimi
Che sentimenti provi?
Quali droghe assumi?
Fai pensieri estremi?
Ah
Cammina con me, vieni
Fino a quando non sanguinano i piedi
Cammina con me, vieni
Fino a che non sanguinano i piedi
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2. |
Eclissi
02:06
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Un barlume di lucidità
Non ostinarsi
Lasciarsi trasportare
Dal suono delle cose
Da ciò che accade
Per smettere di far
Quel che si fa:
Sopravvivere anziché
Vivere in libertà
Magia straordinaria
Già eclissata
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3. |
Pensiero oscuro
02:27
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Creature infestano la mente
Paure, dolori, ogni singolo mostro è
Equidistante, inquietante
Faccio parte di questo disegno
Va benissimo, mi fermo, tachicardia
La accolgo, annebbiamento
Il sudore è freddo, manca l'aria, muoio
No, un attimo, forse è solo
Uno svenimento, mi stendo a terra
È bagnata, sembra fanghiglia
Però adesso ho caldo, dai, mi spoglio
Brivido che sale e scende
Siamo adesso qua
Svuota, medita
Le creature osservano, non infieriscono
Siamo negli inferi? Domando
Non vedo bene, sento il cuore
Che vorrebbe uscire fuori da me
Anch'io vorrei uscire fuori da me
Ma c'è qualcosa che mi trattiene
Siamo adesso qua
Svuota, medita
Dunque è questo un trapasso?
Dove andiamo? In un altro posto?
Non capisco, qualcuno parli, io mi rivesto
Sento rumori in lontananza, è un nuovo giorno
Il pensiero oscuro è sempre lì, resiste a oltranza
Ma oramai è un'amichevole presenza
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4. |
Gelo
02:42
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Sul momento avviene un evento
Che pesa almeno quanto un macigno
Ebbene, il suo peso scompare col tempo
Resta soltanto un mesto ricordo
E con la pazienza ritroverai il sonno
Mani di ghiaccio, puntura d'insetto
Inverno bestiale, mi vuoi così bene
Da farmi patire d'inferno le pene
Ma senza calore
Io sono l'epilogo, è intrinseco
Nel mio essere un nome
Ma a conti fatti
Tutto è destinato a terminare
Resta una lunga attesa
Da impiegare come ci pare
Io mi vado a coprire
Anzi vado direttamente in letargo
Ci vediamo quando torna il sole
Forse vivo in modo poco ortodosso
Tra l'esistenza e la fine
Penso sempre al nesso
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5. |
Prof
03:03
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Professore di filosofia
Toccando i crani:
Questi non li abbiamo scelti
Pelle, occhi, viso, mani
Ognuno ha il materiale che ha
Non dipende da noi
Ma la maniera di ragionare
Altroché se si può forgiare
Nelle mie ore sarà l'unica cosa da considerare
E non si giudicheranno mai
Le vostre storie, i vostri percorsi personali
Per me potete essere stati
O delinquenti, oppure persone intelligenti
O poveri incompresi, o figli di papà
Ma nelle mie ore, che sia ben chiaro
Conterà esclusivamente ragionare
Celebriamo in aula
Uno sviluppo cerebrale collettivo
E individuale
Non voglio vedere competizione
Non guardate i voti altrui
Sono ornamenti superflui
Ed è per questo che non li darò
Sogno una classe di pensatori
Ci saremo noi, ci sarà del tempo
Deciderete come passarlo
Nel disegno del tutto
È un ottimo esercizio
Per affrontare con leggerezza
L'alternanza di raziocinio e passione
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6. |
Deriva
02:17
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È stanco, guarda che occhiaie
Non dorme da ere geologiche
Non ha più alcuna voglia
Di chiederti scusa
È lui la terra che calpesti
Diventa fango
Tra lacrime e sassi
Amici, siete complessi
Non sarà forse il caso di fermarvi?
Perché il prossimo passo sarà finirvi
Dai vostri punti di vista
È l'altro ad avere la colpa
Ma rinfacciare non è la mossa giusta
Si va alla deriva e basta
Firmare non è sinonimo di
Amare per forza
Chissà, magari un giorno
La burrasca si andrà placando
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7. |
Lapsus
03:03
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No, non è vero che usiamo solo parte del cervello
È una diceria popolare, lo usiamo tutto quanto
Ma lo usiamo molto male
Eh sì, rendiamocene conto
Fucine di idee che gironzolano
E si disperdono
In trasmissioni sinaptiche mnemoniche
Nei flussi di discorsi sesquipedali
Gola s'inceppa
Accademia della Crusca
Riposta nella cassetta degli attrezzi
Italia legge unicamente i bugiardini
Meno parole si hanno e più il Gulliver si limita
Spiegami allora questo senso di vuoto
Che riempiamo con vocaboli errati, scadenti
Scaduti prima ancora di essere nati
E i grandi classici dove sono finiti?
Accatastati tra i rifiuti
Accumuliamo foto
E aumenta quel vuoto dentro
Scatti di momenti che
Nessuno vive al cento per cento
Le notizie irrilevanti e le serie
Non mi fanno pensare
Divento un vegetale
Mercati, prodotti, consumatori
Gira l'economia e se non partecipi sei fuori
L'algoritmo ti identifica, ti banna, ti elimina
Il tuo posto è nel dimenticatoio
Vorrei passare la vita
Godendo di ciò che mi circonda
E invece la passo lottando
Con sovrastrutture che mi soffocano
Da quando ero in cella
Lapsus, volevo dire... in culla
Stiamo forse dando importanza alle cose sbagliate?
O stiamo forse sbagliando
A dare importanza alle nostre vite?
No, non è un assillo, cado in un abbaglio
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8. |
Musica
02:49
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Tu sei indipendenza
Diversa ti riveli
Curiosa indifferenza
Verso capitalismo
Consumismo e mode varie
Sei musica d'altri tempi
Quelli in cui la melodia
Contava ancora qualcosa
L'imprevedibilità tua
È inarrivabile
Sei energia a distanza
È impossibile
Comprendere a pieno
La tua essenza
Un minuto con te
Surclassa una vita senza
Falò e chitarra da spiaggia
Sei tu insieme al tramonto
Sul viale del cambiamento
Disposta ad alzare lo sguardo
L'acume tuo fa impazzire
Chiunque ti stia a fianco
Il bello è che ci sei
Anche nell'assenza
Il desiderio
Riempie la mancanza
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9. |
Solo andata
02:31
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Per non avvertire i vuoti d'aria
Al decollo e all'atterraggio
Basta tenere la nuca sul poggiatesta
Buon viaggio
Semplice, eppure perché non lo si dice?
Ho dovuto scoprirlo da solo
Dopo anni di turbolenze in cielo
Quando la tua massima aspirazione
È esser quello che sei
Puoi incominciare a divertirti
Come non mai
Ma accade di dare un'occhiata
In cabina di pilotaggio
E notare che non c'è equipaggio
Se hai conflitti interiori
Risolvili pure, io me li tengo
Mi servono
Creano una tensione necessaria
Per sorgere, indagare
Perdere, ritrovare
Per invecchiare
Anche la noia è essenziale
Ogni stato emotivo vale
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10. |
24 ore
02:45
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Stropicciate parole
Che trovo tra le lenzuola disfatte
Mi vengono così, le sogno di notte
Penso, dunque m'imparanoio
In quel che sono non c'è nulla di buono
Vivo meglio nell'abbandono
Lo stomaco sbotta, ha le sue ragioni
Non mangio da quando son morti tutti
Scomparsi insieme alle loro opinioni
Che pace, finalmente posso fare
Quello che mi pare e piace
Senza preoccuparmi delle conseguenze
E delle turbe psichiche, però mi risveglio
Stropicciate parole
Che trovo tra le lenzuola disfatte
Mi vengono così, le sogno di notte
Chiuso dentro il pensatoio
Ogni sussurro ha la potenza di un tuono
Nella tempesta sono sereno
Noi siamo la gente, siamo nutrimento per
Coloro che si cibano in maniera costante
Di parole e teorie
Per definire chi siamo
Vivisezionando il muro vivo
Che ci divide dal suono
Ultraterreno, misterioso, onirico
Che apre le porte dietro le quinte
E se invece non fossimo proprio niente?
Né anime né parole, tanto meno gente?
Il venti di ogni mese potrebbe andar bene
Come giorno in cui fermarsi tutti quanti insieme
E non fare niente per ventiquattr'ore
A parte cercare una connessione
Tra noi, la vita e miliardi di persone
Per elevarci ed elevare la nostra presenza
Nel piano universale
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11. |
Viandante
02:44
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È l'eco del tempo
Che è dentro di te
Sempre più lento
Sali sul monte
Sei pronto
Cassa toracica
In movimento
Cellule unite
Sistema simpatico
Postura eretta
Il corpo umano
È una macchina perfetta
Pochi sanno che esisti
Ciò nonostante esisti
È una trappola un avatar
Il fiume della vita è potente
Galleggi e affidi la carne
Alla corrente
Non fai nulla di più
Viandante
Figlio aitante
Non ti serve alcuna scusa
È il legame ancestrale
A determinare ogni cosa
Grigio-nera
La piena
Lodandoti ti avrà
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12. |
Psicopompo
02:21
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Sfera con organi sparsi
Venuti male
Scherzo della natura
Trattasi di cosa viva
Lettino d'ospedale
Abbandonato
Situazione paradossale
È necessario agire
Arriva un luminare
Mentre la cosa impaurita
Dal bulbo oculare
Osserva l'ambiente
Prima della narcosi
Qualche frazione di vita
È stata vissuta
Operazione infinita
Sfera, sei spirata
Benvenuta, ti porto
Dall'altra parte del fiume
Essere aberrante
Non ti spaventare
Il dolore annebbia la vista
Lampi di rosso
Accelero il passo
Crociato rotto
Il sangue si coagula
Spilli a ridosso
Strazio atroce
Potresti restare
Ti sento in pace
Con l'inferno nel cuore
Tribolazione
In che girone ti vuoi collocare?
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13. |
Stupefacente
02:16
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Sono ad una festa
Nel sottotetto di un alto edificio
C'è un varco dimensionale
Nessuno lo nota
Quando si attraversa
Si esce su un terrazzino
In un altro tempo
Il corpo si muove a stento
Il mare è laggiù
Che circonda questo palazzo
D'accordo, ma che si fa?
Grazie a correnti ascensionali
Salto e inizio a volare
Mi impratichisco
Attratto dall'esplorazione
Di zone circostanti, limitrofe
Dopo di che
Perdo il senso dell'orientamento
E via
Passa la mia acrofobia
Sono ali che spuntano
Amaranto e penne di anarchia
Firmamento sulla scia
Si accartoccia il mappamondo
E insieme a lui la tua mania
Di edulcorare i fatti
Siamo giovani, siam vecchi
Siamo stracci logori
Con cui lucidiamo piume
Rimuoviamo
Con sostanze psicotrope
La nostra rappresentazione
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14. |
Tanti auguri
03:01
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Sono passati dei decenni
Preveggenza
Era la fine del futuro
Ricorrenza
Noi, loro, via tutti quanti
In un soffio di vento
Me lo ricordo
Non so perché voi non riusciate a farlo
Ma va bene così
Forse è meglio scordar
L'indifferenza sfida polemiche
Sotto la coltre riposa il re col suo calice
Il mistico fluorescente scruta padri missionari
Che fanno erigere ulteriori chiese e santuari
Quanto rumore per nulla
Templi e piramidi
Dagli Egizi ai Maya
Io non festeggio il compleanno
Figuriamoci Natale e capodanno
Non fanno per me
Le feste comandate
Ogni giorno è uguale
Inizio, svolgimento, fine
Se proprio vuoi i miei auguri
Te li faccio perché devo
Ma sull'ipocrisia
Stendiamo un pietoso velo
|
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15. |
Crisi profonda
02:03
|
|||
Aspetta
Chiudo la porta
Ché il patriarca
Fuma come un turco
Crisi profonda
Esce fuori di testa
Mescola carte
E la vita rischia
Si getta nella mischia
Tra muscoli freschi
È un massacro
L'ultimo giro di giostra
Sotto colpi mortali perisce
La folla fagocita
E lo dimentica presto
Si ode un fracasso
In briciole va la dolce brioche
È il castello che casca
Bimbo corre in tondo
Il padre urla senza sosta
La madre fa sciocchi versi dalla finestra
Il cane è in gabbia
Povero lui, poveri noi
In questo alveare
Tra fumo e nebbia
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Marco Montagnini Ivrea, Italy
Nasce incazzato, di una chitarra viene munito, scrive canzoni che lo rendono quieto. Artista eporediese, eclettico e
poliedrico, con un passato da busker.
Dischi:
• "Decadenza"
• "A4"
• "Creatures"
• "Bequadro"
• "Soundtrack"
• "Sogni presunti" (Stranatrama)
• "Cantautore Psicopatico 1"
• "Cantautore Psicopatico 2"
• "Oncoming Martian"
Libro:
• "Piccole riflessioni d'una mente sott'acido"
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