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Bequadro

by Marco Montagnini

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1.
O 04:49
Cuffia, serpente dentro orecchio in libertà, tu sei matto Balla la catatonica danza tipica del tuo occhio Brucia la pellicola, mostrami com'è la mela iconica Cotto al tropico con morbida, lucida isteria Ho voglia di un cocktail, shakera, shakera Io resto a casa, c'è chi va ancora in chiesa Scusa? Sì Ti conficco una rosa Ti scongiuro, non dire una sola parola Come mi affascina la nostra intesa Sotto il portico inizia la contesa Ti disintegro, ne mastico di veleno In questa società l'istinto è messo al bando È fatta per non seguirlo Sei stronzo, sto scherzando La pulce è nell'orecchio con la serpe Esotica la tua marcia nel traffico alienante Sei l'arguto, eretico guru nel blu Prigione di ruoli così gretti e sordidi Di poveri uomini Perdonami se io desidero la fine della specie Aria, orchidea, si respira la libertà che spazza via Uno dei peggiori mondi possibili Straordinario drago di fuoco Alla sola idea svanisce ogni tipo di fobia È la disfatta del modello antropomorfico Un pomeriggio, credo di maggio Prateria immensa, natura a noleggio Sono stufo della civiltà Vincent Van Gogh era un genio Ma nessuno lo pensava quand'era vivo Ti è capitato di sentirti solo Ad anni luce dal mondo intero? È come mi sento in questo istante È quello che io sento nel deserto della mia mente Son perennemente insoddisfatto Perennemente insoddisfatto Autoritratto, insoddisfatto: O Col passare degli anni il cambio di pensiero è drastico Capisco, però non dirlo ai giovani Altrimenti si ammazzano
2.
Il critico 03:51
Ehi, sai, un critico A sua insaputa Mi liberò per il resto della vita Da una continua ricerca del consenso Dalla mia paura di qualunque giudizio Lui mi disse una sequela di parole e frasi Così dure da oltrepassare la soglia del dolore In mente fissai il frangente Ma senza pensare a niente Mentre il suo intento era Quello di tagliarmi entrambe le gambe Ma fu in quell'istante, sì Che una folgore si abbatté sul livore Aprendo un mondo nuovo Che grazie al cielo mi fece intuire La mancanza di empatia sua Toccò il mio cuore Vidi un uomo galleggiare In una vasca di rancore Malumori e frustrazioni Che cercava di scrollare via di dosso A costo di ferire In mente fissai il frangente Ma senza pensare a niente Mentre il suo intento era Quello di tagliarmi entrambe le gambe Ma fu in quell'istante, sì Che una folgore si abbatté con amore Aprendo un mondo nuovo Che grazie al cielo mi fece intuire Fare male al prossimo Non fa stare per niente bene E lui questo non lo sapeva Era il critico che viveva in me
3.
Ride a ogni funerale e anche a questo È una forma di difesa che attua il suo corpo Per non stare male, non lo sa spiegare ai presenti Che ovviamente lo guardan storto È solo il primo dei sei personaggi in cerca di dolore Scia di profumo e sguardo seducente Fa il suo ingresso lei, va verso l'altare "Hai sbagliato cerimonia", gridano in due o tre A lei non interessa perché ogni occasione è buona Per provocare con movenze da défilé Torna immediatamente indietro E sgomma con la cabriolet Bisbiglia la donna anziana Che fa una ricca lista degli acciacchi Ma è fresca come una rosa Dietro a tutti c'è quello che giudica La performance attoriale del prete che A sua volta, in piena crisi mistica, dice: "L'illusione di un senso è il massimo che c'è" Si toglie la tonaca e va Dileguandosi nella foresta Tutta la gente forse non lo sa Che è una gran commedia È il surreale funerale di un comico Che non ha mai fatto ridere e non sapeva ridere di sé Ma l'esistenza è un susseguirsi Di casualità più grandi di te Non penserai mica di esserne l'artefice? È il surreale funerale di un comico Che non ha mai fatto ridere e non sapeva ridere di sé Ma l'esistenza è un susseguirsi Di casualità più grandi di te Non penserai mica di esserne l'artefice?
4.
TG 02:43
Lui salutava con il sorriso Era educato e silenzioso Ma che gran tragedia Inspiegabile quello che ha fatto Viveva là, in quel palazzo Aveva un lavoro impiegatizio Un ragazzo d'oro Non si lamentava mai Alle riunioni di condominio stava in disparte Ma in realtà studiava gli avversari "Civiltà, tu mi causi ulcera Salta in aria!" Il condominio è già, coi condomini La notizia più lieta Per i TG Scomparso il giovane killer Sul suo taccuino qualche frase-indizio "Io descrivo l'uomo in questo modo: In un cestino pieno di mele marce Mettine una sana Si decomporrà nel giro di una settimana Mettine una marcia in uno di mele sane... Sei un illuso se pensi di poter cambiare le cose Osservo con curiosità La caduta nel baratro Della società"
5.
Futuro 03:18
Momento... labbra... vento... E dunque, illusione, dimmi quanti allievi hai La semantica è fra noi Del tasto rec non c'è bisogno, ho già abbastanza guai Quanti pasti al giorno vuoi? Scacco al re, attacco al benessere Ruggine o moneta, non alzare polvere Adulto empatico contro l'umanità e Contro il perpetuarsi della meschinità Sforniamo figli così siamo più contenti Perché da vecchi avremo badanti Diventa un rogo la protesta Passano i vassoi, sedativi a sazietà E nonostante gli uomini, io amo sempre lei La vita e la sua unicità Tranquillizzati, guarda che i problemi ci saranno sempre Ah sì? Come la puzza dei cuori putridi in mezzo alla gente Occidente, accidenti che tramonto Adulto empatico contro l'umanità e Contro il perpetuarsi della meschinità Ma se vi piace il nostro cammino odierno Regalerete ai figli un inferno Perché li fate per sentirli vostri Non certo per amor della natura Che bruciaste e non amaste mai Canto per i posteri e per i diversi Gli psicolabili e i depressi Se non sei felice di questo mondo Forse sei più sano di quello che pensi Se invece esulti poveri i tuoi figli Creature innocenti plagiate da una manica di stronzi Andate pure avanti a suon di misfatti Moltiplicatevi e sbranateci tutti
6.
A dieci anni chitarra suonavo A venti le canzoni scrivevo A trenta non avevo alcun futuro Quaranta e in me più non credevo A cinquanta me ne frego Evviva l'arte, abbasso l'ego Mah, guarda, di quindici Venti, trent'anni di notorietà Non me ne faccio niente M'accontenterò dell'eternità A sessanta io me ne frego Evviva l'arte, abbasso l'ego "Marco! Marco! Oh!" Ho settant'anni, me ne frego "Tu, tu, puh! Tu, tu!" No, non vi noto, no Matita appuntita o lama affilata Oggetto tagliente, mi tatuo la fronte: Sono il nulla, sono il nulla Ho una visione distorta della realtà Le mie canzoni sono arte? E chi lo sa? Queste canzoni mi fan stare bene Direi che può bastare Sarò il nulla per l'eternità
7.
Ti manifesti 02:51
Guida, macchina, guida Portami dove vuoi Oh no, la ruota è bucata! C'è per tutti via d'uscita Ma non sempre è con noi La chiave della vita L'ascensore sta salendo Lentamente se ne va Io sono rimasto fuori Prendo allora quelle scale Andranno bene? Chi lo sa, il tempo lo dirà Tutti rincorriam le ore Nel paese o nel traffico in città Guarda un po', c'è la stazione Prendi il treno, vai subito via di qua Cristallino, bianco spuma Sulla riva sto a mirar Il mare dei tuoi occhi Tra i granelli la tua mano Scivola sulla mia È il vento che gioca a scacchi Labbra secche e barba incolta Che cos'è la libertà? È forse questo albore? Tu mi dici: "Non importa Non c'è mica l'aldilà Rilassati e non pensare" Ok, ma tu stai con me Anche se non sei più qua Tu sei con me Ti manifesti nell'aria Ti manifesti nel sole Dai, voliamo senza meta Più leggeri della nostra età Manca poco ma non è finita Il coraggio so che non ci mancherà Il bagaglio dove è finito? Non fa niente, tanto non ci servirà Il coraggio so che non ci mancherà
8.
Mandragola 02:40
Perdiamoci di vista adesso Non mi dire niente, neanche un indizio I pensieri faranno il resto, sonno guasto Mangia-cuore, cinico impostore È un'isola la tua anima gelida Sei l'ultima insolita vastità Leggi, resti Tra le righe di mille versi E l'inganno è là Ti guarda, non ti può capire Ti ascolta, prova, ma non può seguirti Nel ritorno alla realtà malinconica Colpo di genio: la mandragola Sei l'ultima insolita vastità Ambiguità, la quercia simbolica Cima muta, innevata Aria pulita, freddo profuma Spacca lo scibile Sciabola in frantumi ruota Calcola quanto ti servirà Per toccare terra La cascata ti culla
9.
Casualità: un canocchiale Imprevedibile la mia identità Nel sogno tutto posso essere Sceneggiature che Porterebbero degli Oscar in tasca Lucido pavimento È lo stagno di ninfee, quello di Monet Non piangere, c'è anche il salice Io e te, però Quanto ci desideriamo, amore Ecco qui, ho tagliato i polsi Scendi da cavallo Guardalo, Pegaso è splendido Porta china, penna e calamaio Vestiti con la rugiada dei Campi Flegrei La lava viva scioglie i colori E noi voliamo via Con la tempesta che ci dà la sua forza E squarcia il corpo Ma il cuore è intatto Tu sai qual è il suo posto Mettilo con vasi canopi e sarcofago Sorge il tuo grande impero Il sole ha il gusto di popcorn Santi numi, quante pagine Srotola tutte le parole E poi cospargile di te Finisce il primo atto La clessidra dov'è?
10.
Distopico 02:59
Goccia piano buca il cranio Brucia i documenti In radio passa la sigla Scardina la formula del fisico ispanico Meglio un cappio al collo per me Non c'è l'ottima pasta Con le tue parole caustiche Fai l'amor con chi vuoi Il vampiro non ci sta E in un caffè si rifugia E la tua macchina mi spezza Ossa in briciole La massa del rinoceronte è lì di fronte Guarda, è claudicante Non fa niente lui Vuole solo giocare Con un altro essere animale Che fai? Posi il mitra? La felicità ti basta con due lacrime O desideri la noia e l'apocalisse? Artico Distopico Orwell '84 Chef stellato, vetro per lo stomaco Cordoglio Domani andrà meglio, non è detto La speranza è il più grande azzardo Domani andrà peggio, non è detto Di un'idea tu saresti ostaggio
11.
Homo sapiens 03:15
Storia ciclica, uomo e secoli Nulla cambierà gli errori soliti Che si alternano con le catastrofi Nota Trecentomila anni lo dimostrano Magnifico patrimonio genetico Ma nel comportamento Non c'è il minimo miglioramento Qui c'è qualche cosa che non va Qui c'è qualche cosa che Non mi torna se uso la ragione Per capire L'umanità ha fallito eppure È ancora qui con me, ma in fondo Il fallimento, ai tuoi occhi Dimmi che cos'è Ogni mattina al risveglio ricordati La vita non ha senso e di questo godi Con gelida acqua su zigomi Sogni, religioni e speranze Inquinano il contesto Nietzsche e Schopenhauer Che mostri, avanti anni luce Sono nichilista attivo Dai, mettimi in croce No, non c'è regista Non c'è alcuno spettatore Ma solamente attori Senza dedizione Ogni mattina al risveglio ricordati La vita non ha senso e di questo godi Con gelida acqua su zigomi Sogni, religioni e speranze ingannano Tu pensa all'opposto La connessione con la natura sussurra: "È la fine la vostra cura Afferra"
12.
Lividi 02:26
"Non so che cosa fai, perciò, per cui Meglio lui, meglio lui" Colpisci e poi non sai se piangere o dire: "Noi uguale fine ormai" Lividi e globuli Mi manchi Vomito Ti aspetto, asteroide Manifesto C'è stand-up comedy Allora quasi quasi vado spensierato Tanto è venerdì La nebbia e i giorni bui Le lame dei denti tuoi, mordi e vai Torturami e se puoi Già che ci sei, fulmina tutti noi Ma voi divinità, perché non la fate finita Con il gioco: uomini-eroi di questa realtà? Noi siamo inutili Non risparmiateci Né ora né mai Tra le difficoltà "Fatti vedere da un buon dottore" È quel che ti sapran dire Se d'un tratto ti comporterai In modo da far crollare le aspettative Omini e dèi, omini e dèi Omini e dèi, omini e dèi
13.
Coso, cosa, cose così, a caso Coso, cosa, cose così, a caso Coso, cosa, cose così, a caso Coso... cosa? Sua santità l'esaurimento nervoso Lascia al gala il bengala miracolo That's why sometimes You feel like suicide Is the only way to freedom Superare la fila e andarne fieri Su questo pianeta avete idee poco chiare Teletrasporto? Sì, volentieri Torniamo tra cent'anni a controllare Puliti e corrotti, ladri e poliziotti Non siamo mai una cosa sola, tossici strafatti Di vita moderna o vita da depressi È un alternarsi di picchi senza compromessi Non condivido ma rispetto Non tentare di convincermi altrimenti do di matto Non posso salvarti dalle tue convinzioni Non voglio salvarmi con le mie stesse mani Stallo, patta, bloccati in posizioni Rigide, strategiche, come due coglioni Miraggio flessibilità, non festeggio Miraggio felicità, sempre peggio Tra il chiaro e lo scuro una gamma di colori Tutto è variabile, idee ed emozioni Labili, dai codici introvabili Inevitabile perdersi Tanto vale arrendersi Labili, dai codici introvabili Inevitabile perdersi Tanto vale arrendersi Tanto vale arrendersi
14.
Piovosa 03:44
Si ricomincia, è ufficiale Cosa mi aspetta presto lo saprò Si ricomincia, è tutto uguale Ogni mattina ballo il rock and roll T'immagino in sala col calore delle risate Metti il vinile bianco Ci corichiamo sul divano Tu apri il libro, io ti domando Ma come facevano i Beatles, non so A trasformare tutto, trasformare tutto in oro Ma come facevano i Beatles, non so A trasformare tutto, a trasformare tutto in oro Na na na na na Le campane suonan già Non mi dispiace la domenica Quando è così sola e piovosa Con la malinconia anche tu sei qua Chissà se ricordi i nostri viaggi "Vendiamo tutto e viviamo on the road" Dai, lo facciamo quando siamo grandi E ancora insieme ci chiederemo Ma come facevano i Beatles, non so A trasformare tutto, trasformare tutto in oro Ma come facevano i Beatles, non so A trasformare tutto in oro C'è il cane che tira un sospiro, lo so Ti manca la complice, partner in crime Ma come facevano i Beatles, non so e Probabilmente questo, alla fin fine non lo saprò mai Tu che fai? Dove sei? Ci pensi mai? Come stai? Vieni o vai? Chissà se noi prima o poi... Cosa fai? Con chi sei? Ti fermi mai a pensare a noi? Mi piacerebbe sai... prima o poi...

about

Il bequadro è un simbolo musicale che, anteposto a una nota, annulla tutte le alterazioni precedenti, riportandola al suo valore naturale. In una società che altera, annichilisce, monitora e cataloga le persone sempre più, immagina come sarebbe il mondo se tornassimo tutti, in un istante, al nostro stato naturale, semplicemente: esseri umani. La realtà, però, è un film con il lieto fine?

credits

released March 18, 2021

Musiche, Testi, Voce, Strumenti, Programming, Registrazioni, Artwork: Marco Montagnini

Tom Inorganic Man Records

license

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about

Marco Montagnini Ivrea, Italy

Nasce incazzato, di una chitarra viene munito, scrive canzoni che lo rendono quieto. Artista eporediese, eclettico e poliedrico, con un passato da busker.

Dischi:
• "Decadenza"
• "A4"
• "Creatures"
• "Bequadro"
• "Soundtrack"
• "Sogni presunti" (Stranatrama)
• "Cantautore Psicopatico 1"
• "Cantautore Psicopatico 2"
• "Oncoming Martian"

Libro:
• "Piccole riflessioni d'una mente sott'acido"
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