1. |
O
04:49
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Cuffia, serpente dentro orecchio in libertà, tu sei matto
Balla la catatonica danza tipica del tuo occhio
Brucia la pellicola, mostrami com'è la mela iconica
Cotto al tropico con morbida, lucida isteria
Ho voglia di un cocktail, shakera, shakera
Io resto a casa, c'è chi va ancora in chiesa
Scusa? Sì
Ti conficco una rosa
Ti scongiuro, non dire una sola parola
Come mi affascina la nostra intesa
Sotto il portico inizia la contesa
Ti disintegro, ne mastico di veleno
In questa società l'istinto è messo al bando
È fatta per non seguirlo
Sei stronzo, sto scherzando
La pulce è nell'orecchio con la serpe
Esotica la tua marcia nel traffico alienante
Sei l'arguto, eretico guru nel blu
Prigione di ruoli così gretti e sordidi
Di poveri uomini
Perdonami se io desidero la fine della specie
Aria, orchidea, si respira la libertà che spazza via
Uno dei peggiori mondi possibili
Straordinario drago di fuoco
Alla sola idea svanisce ogni tipo di fobia
È la disfatta del modello antropomorfico
Un pomeriggio, credo di maggio
Prateria immensa, natura a noleggio
Sono stufo della civiltà
Vincent Van Gogh era un genio
Ma nessuno lo pensava quand'era vivo
Ti è capitato di sentirti solo
Ad anni luce dal mondo intero?
È come mi sento in questo istante
È quello che io sento nel deserto della mia mente
Son perennemente insoddisfatto
Perennemente insoddisfatto
Autoritratto, insoddisfatto: O
Col passare degli anni il cambio di pensiero è drastico
Capisco, però non dirlo ai giovani
Altrimenti si ammazzano
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2. |
Il critico
03:51
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Ehi, sai, un critico
A sua insaputa
Mi liberò per il resto della vita
Da una continua ricerca del consenso
Dalla mia paura di qualunque giudizio
Lui mi disse una sequela di parole e frasi
Così dure da oltrepassare la soglia del dolore
In mente fissai il frangente
Ma senza pensare a niente
Mentre il suo intento era
Quello di tagliarmi entrambe le gambe
Ma fu in quell'istante, sì
Che una folgore si abbatté sul livore
Aprendo un mondo nuovo
Che grazie al cielo mi fece intuire
La mancanza di empatia sua
Toccò il mio cuore
Vidi un uomo galleggiare
In una vasca di rancore
Malumori e frustrazioni
Che cercava di scrollare via di dosso
A costo di ferire
In mente fissai il frangente
Ma senza pensare a niente
Mentre il suo intento era
Quello di tagliarmi entrambe le gambe
Ma fu in quell'istante, sì
Che una folgore si abbatté con amore
Aprendo un mondo nuovo
Che grazie al cielo mi fece intuire
Fare male al prossimo
Non fa stare per niente bene
E lui questo non lo sapeva
Era il critico che viveva in me
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3. |
Il funerale del comico
03:18
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Ride a ogni funerale e anche a questo
È una forma di difesa che attua il suo corpo
Per non stare male, non lo sa spiegare ai presenti
Che ovviamente lo guardan storto
È solo il primo dei sei personaggi in cerca di dolore
Scia di profumo e sguardo seducente
Fa il suo ingresso lei, va verso l'altare
"Hai sbagliato cerimonia", gridano in due o tre
A lei non interessa perché ogni occasione è buona
Per provocare con movenze da défilé
Torna immediatamente indietro
E sgomma con la cabriolet
Bisbiglia la donna anziana
Che fa una ricca lista degli acciacchi
Ma è fresca come una rosa
Dietro a tutti c'è quello che giudica
La performance attoriale del prete che
A sua volta, in piena crisi mistica, dice:
"L'illusione di un senso è il massimo che c'è"
Si toglie la tonaca e va
Dileguandosi nella foresta
Tutta la gente forse non lo sa
Che è una gran commedia
È il surreale funerale di un comico
Che non ha mai fatto ridere e non sapeva ridere di sé
Ma l'esistenza è un susseguirsi
Di casualità più grandi di te
Non penserai mica di esserne l'artefice?
È il surreale funerale di un comico
Che non ha mai fatto ridere e non sapeva ridere di sé
Ma l'esistenza è un susseguirsi
Di casualità più grandi di te
Non penserai mica di esserne l'artefice?
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4. |
TG
02:43
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Lui salutava con il sorriso
Era educato e silenzioso
Ma che gran tragedia
Inspiegabile quello che ha fatto
Viveva là, in quel palazzo
Aveva un lavoro impiegatizio
Un ragazzo d'oro
Non si lamentava mai
Alle riunioni di condominio stava in disparte
Ma in realtà studiava gli avversari
"Civiltà, tu mi causi ulcera
Salta in aria!"
Il condominio è già, coi condomini
La notizia più lieta
Per i TG
Scomparso il giovane killer
Sul suo taccuino qualche frase-indizio
"Io descrivo l'uomo in questo modo:
In un cestino pieno di mele marce
Mettine una sana
Si decomporrà nel giro di una settimana
Mettine una marcia in uno di mele sane...
Sei un illuso se pensi di poter cambiare le cose
Osservo con curiosità
La caduta nel baratro
Della società"
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5. |
Futuro
03:18
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Momento... labbra... vento...
E dunque, illusione, dimmi quanti allievi hai
La semantica è fra noi
Del tasto rec non c'è bisogno, ho già abbastanza guai
Quanti pasti al giorno vuoi?
Scacco al re, attacco al benessere
Ruggine o moneta, non alzare polvere
Adulto empatico contro l'umanità e
Contro il perpetuarsi della meschinità
Sforniamo figli così siamo più contenti
Perché da vecchi avremo badanti
Diventa un rogo la protesta
Passano i vassoi, sedativi a sazietà
E nonostante gli uomini, io amo sempre lei
La vita e la sua unicità
Tranquillizzati, guarda che i problemi ci saranno sempre
Ah sì? Come la puzza dei cuori putridi in mezzo alla gente
Occidente, accidenti che tramonto
Adulto empatico contro l'umanità e
Contro il perpetuarsi della meschinità
Ma se vi piace il nostro cammino odierno
Regalerete ai figli un inferno
Perché li fate per sentirli vostri
Non certo per amor della natura
Che bruciaste e non amaste mai
Canto per i posteri e per i diversi
Gli psicolabili e i depressi
Se non sei felice di questo mondo
Forse sei più sano di quello che pensi
Se invece esulti poveri i tuoi figli
Creature innocenti plagiate da una manica di stronzi
Andate pure avanti a suon di misfatti
Moltiplicatevi e sbranateci tutti
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6. |
Effetto Dunning-Kruger
02:17
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A dieci anni chitarra suonavo
A venti le canzoni scrivevo
A trenta non avevo alcun futuro
Quaranta e in me più non credevo
A cinquanta me ne frego
Evviva l'arte, abbasso l'ego
Mah, guarda, di quindici
Venti, trent'anni di notorietà
Non me ne faccio niente
M'accontenterò dell'eternità
A sessanta io me ne frego
Evviva l'arte, abbasso l'ego
"Marco! Marco! Oh!"
Ho settant'anni, me ne frego
"Tu, tu, puh! Tu, tu!"
No, non vi noto, no
Matita appuntita o lama affilata
Oggetto tagliente, mi tatuo la fronte:
Sono il nulla, sono il nulla
Ho una visione distorta della realtà
Le mie canzoni sono arte? E chi lo sa?
Queste canzoni mi fan stare bene
Direi che può bastare
Sarò il nulla per l'eternità
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7. |
Ti manifesti
02:51
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Guida, macchina, guida
Portami dove vuoi
Oh no, la ruota è bucata!
C'è per tutti via d'uscita
Ma non sempre è con noi
La chiave della vita
L'ascensore sta salendo
Lentamente se ne va
Io sono rimasto fuori
Prendo allora quelle scale
Andranno bene?
Chi lo sa, il tempo lo dirà
Tutti rincorriam le ore
Nel paese o nel traffico in città
Guarda un po', c'è la stazione
Prendi il treno, vai subito via di qua
Cristallino, bianco spuma
Sulla riva sto a mirar
Il mare dei tuoi occhi
Tra i granelli la tua mano
Scivola sulla mia
È il vento che gioca a scacchi
Labbra secche e barba incolta
Che cos'è la libertà?
È forse questo albore?
Tu mi dici: "Non importa
Non c'è mica l'aldilà
Rilassati e non pensare"
Ok, ma tu stai con me
Anche se non sei più qua
Tu sei con me
Ti manifesti nell'aria
Ti manifesti nel sole
Dai, voliamo senza meta
Più leggeri della nostra età
Manca poco ma non è finita
Il coraggio so che non ci mancherà
Il bagaglio dove è finito?
Non fa niente, tanto non ci servirà
Il coraggio so che non ci mancherà
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8. |
Mandragola
02:40
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Perdiamoci di vista adesso
Non mi dire niente, neanche un indizio
I pensieri faranno il resto, sonno guasto
Mangia-cuore, cinico impostore
È un'isola la tua anima gelida
Sei l'ultima insolita vastità
Leggi, resti
Tra le righe di mille versi
E l'inganno è là
Ti guarda, non ti può capire
Ti ascolta, prova, ma non può seguirti
Nel ritorno alla realtà malinconica
Colpo di genio: la mandragola
Sei l'ultima insolita vastità
Ambiguità, la quercia simbolica
Cima muta, innevata
Aria pulita, freddo profuma
Spacca lo scibile
Sciabola in frantumi ruota
Calcola quanto ti servirà
Per toccare terra
La cascata ti culla
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9. |
Le ninfee di Monet
02:59
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Casualità: un canocchiale
Imprevedibile la mia identità
Nel sogno tutto posso essere
Sceneggiature che
Porterebbero degli Oscar in tasca
Lucido pavimento
È lo stagno di ninfee, quello di Monet
Non piangere, c'è anche il salice
Io e te, però
Quanto ci desideriamo, amore
Ecco qui, ho tagliato i polsi
Scendi da cavallo
Guardalo, Pegaso è splendido
Porta china, penna e calamaio
Vestiti con la rugiada dei Campi Flegrei
La lava viva scioglie i colori
E noi voliamo via
Con la tempesta che ci dà la sua forza
E squarcia il corpo
Ma il cuore è intatto
Tu sai qual è il suo posto
Mettilo con vasi canopi e sarcofago
Sorge il tuo grande impero
Il sole ha il gusto di popcorn
Santi numi, quante pagine
Srotola tutte le parole
E poi cospargile di te
Finisce il primo atto
La clessidra dov'è?
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10. |
Distopico
02:59
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Goccia piano buca il cranio
Brucia i documenti
In radio passa la sigla
Scardina la formula del fisico ispanico
Meglio un cappio al collo per me
Non c'è l'ottima pasta
Con le tue parole caustiche
Fai l'amor con chi vuoi
Il vampiro non ci sta
E in un caffè si rifugia
E la tua macchina mi spezza
Ossa in briciole
La massa del rinoceronte è lì di fronte
Guarda, è claudicante
Non fa niente lui
Vuole solo giocare
Con un altro essere animale
Che fai? Posi il mitra?
La felicità ti basta con due lacrime
O desideri la noia e l'apocalisse?
Artico
Distopico Orwell '84
Chef stellato, vetro per lo stomaco
Cordoglio
Domani andrà meglio, non è detto
La speranza è il più grande azzardo
Domani andrà peggio, non è detto
Di un'idea tu saresti ostaggio
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11. |
Homo sapiens
03:15
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Storia ciclica, uomo e secoli
Nulla cambierà gli errori soliti
Che si alternano con le catastrofi
Nota
Trecentomila anni lo dimostrano
Magnifico patrimonio genetico
Ma nel comportamento
Non c'è il minimo miglioramento
Qui c'è qualche cosa che non va
Qui c'è qualche cosa che
Non mi torna se uso la ragione
Per capire
L'umanità ha fallito eppure
È ancora qui con me, ma in fondo
Il fallimento, ai tuoi occhi
Dimmi che cos'è
Ogni mattina al risveglio ricordati
La vita non ha senso e di questo godi
Con gelida acqua su zigomi
Sogni, religioni e speranze
Inquinano il contesto
Nietzsche e Schopenhauer
Che mostri, avanti anni luce
Sono nichilista attivo
Dai, mettimi in croce
No, non c'è regista
Non c'è alcuno spettatore
Ma solamente attori
Senza dedizione
Ogni mattina al risveglio ricordati
La vita non ha senso e di questo godi
Con gelida acqua su zigomi
Sogni, religioni e speranze ingannano
Tu pensa all'opposto
La connessione con la natura sussurra:
"È la fine la vostra cura
Afferra"
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12. |
Lividi
02:26
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"Non so che cosa fai, perciò, per cui
Meglio lui, meglio lui"
Colpisci e poi non sai se piangere o dire:
"Noi uguale fine ormai"
Lividi e globuli
Mi manchi
Vomito
Ti aspetto, asteroide
Manifesto
C'è stand-up comedy
Allora quasi quasi vado spensierato
Tanto è venerdì
La nebbia e i giorni bui
Le lame dei denti tuoi, mordi e vai
Torturami e se puoi
Già che ci sei, fulmina tutti noi
Ma voi divinità, perché non la fate finita
Con il gioco: uomini-eroi di questa realtà?
Noi siamo inutili
Non risparmiateci
Né ora né mai
Tra le difficoltà
"Fatti vedere da un buon dottore"
È quel che ti sapran dire
Se d'un tratto ti comporterai
In modo da far crollare le aspettative
Omini e dèi, omini e dèi
Omini e dèi, omini e dèi
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13. |
Su questo pianeta
02:06
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|||
Coso, cosa, cose così, a caso
Coso, cosa, cose così, a caso
Coso, cosa, cose così, a caso
Coso... cosa?
Sua santità l'esaurimento nervoso
Lascia al gala il bengala miracolo
That's why sometimes
You feel like suicide
Is the only way to freedom
Superare la fila e andarne fieri
Su questo pianeta avete idee poco chiare
Teletrasporto? Sì, volentieri
Torniamo tra cent'anni a controllare
Puliti e corrotti, ladri e poliziotti
Non siamo mai una cosa sola, tossici strafatti
Di vita moderna o vita da depressi
È un alternarsi di picchi senza compromessi
Non condivido ma rispetto
Non tentare di convincermi altrimenti do di matto
Non posso salvarti dalle tue convinzioni
Non voglio salvarmi con le mie stesse mani
Stallo, patta, bloccati in posizioni
Rigide, strategiche, come due coglioni
Miraggio flessibilità, non festeggio
Miraggio felicità, sempre peggio
Tra il chiaro e lo scuro una gamma di colori
Tutto è variabile, idee ed emozioni
Labili, dai codici introvabili
Inevitabile perdersi
Tanto vale arrendersi
Labili, dai codici introvabili
Inevitabile perdersi
Tanto vale arrendersi
Tanto vale arrendersi
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14. |
Piovosa
03:44
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Si ricomincia, è ufficiale
Cosa mi aspetta presto lo saprò
Si ricomincia, è tutto uguale
Ogni mattina ballo il rock and roll
T'immagino in sala col calore delle risate
Metti il vinile bianco
Ci corichiamo sul divano
Tu apri il libro, io ti domando
Ma come facevano i Beatles, non so
A trasformare tutto, trasformare tutto in oro
Ma come facevano i Beatles, non so
A trasformare tutto, a trasformare tutto in oro
Na na na na na
Le campane suonan già
Non mi dispiace la domenica
Quando è così sola e piovosa
Con la malinconia anche tu sei qua
Chissà se ricordi i nostri viaggi
"Vendiamo tutto e viviamo on the road"
Dai, lo facciamo quando siamo grandi
E ancora insieme ci chiederemo
Ma come facevano i Beatles, non so
A trasformare tutto, trasformare tutto in oro
Ma come facevano i Beatles, non so
A trasformare tutto in oro
C'è il cane che tira un sospiro, lo so
Ti manca la complice, partner in crime
Ma come facevano i Beatles, non so e
Probabilmente questo, alla fin fine non lo saprò mai
Tu che fai? Dove sei? Ci pensi mai?
Come stai? Vieni o vai?
Chissà se noi prima o poi...
Cosa fai? Con chi sei?
Ti fermi mai a pensare a noi?
Mi piacerebbe sai... prima o poi...
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Marco Montagnini Ivrea, Italy
Nasce incazzato, di una chitarra viene munito, scrive canzoni che lo rendono quieto. Artista eporediese, eclettico e
poliedrico, con un passato da busker.
Dischi:
• "Decadenza"
• "A4"
• "Creatures"
• "Bequadro"
• "Soundtrack"
• "Sogni presunti" (Stranatrama)
• "Cantautore Psicopatico 1"
• "Cantautore Psicopatico 2"
• "Oncoming Martian"
Libro:
• "Piccole riflessioni d'una mente sott'acido"
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